L'arcipelago delle Canarie
ha avuto un trattamento unico sia in campo amministrativo che in quello economico e fiscale, sin dal XVI secolo dopo la sua incorporazione alla Corona di Castiglia, a causa della sua condizione insulare e della distanza geografica dall'Europa, nonché la scarsità di risorse naturali, godendo, quindi, di un regime fiscale speciale basato sulla libertà commerciale di importazione ed esportazione, non applicazione di monopoli e doganali ed esenzioni fiscali sui consumi, inoltre, sull'esistenza di tasse locali.
Detto regime incorpora nel suo contenuto i principi e le regole applicabili in conseguenza del riconoscimento delle Isole Canarie come regione ultraperiferica dell'Unione Europea (art. 349 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea), con l'obiettivo che i cittadini delle Canarie abbiano pari opportunità nei confronti dell'insieme dei cittadini dell'Unione Europea, dovendo modulare l'azione dello Stato nelle politiche economiche a tal fine.
Considerando la regione ultraperiferica dell'Unione europea, il regime economico e fiscale delle Isole Canarie comprende un insieme di misure economiche volte a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'arcipelago e la competitività dei suoi settori strategici, tutto nell'interesse di garantire una situazione in cui il costo medio dell'attività economica canaria consente all'economia dell'isola di competere con quella del resto del territorio nazionale.
Le misure attualmente previste dalla Legge si riferiscono ai seguenti settori: trasporti e telecomunicazioni; energia e acqua; promozione commerciale; promozione e riabilitazione del turismo; incentivi economici regionali; creazione di posti di lavoro e promozione dell'integrazione sociale; incentivi agli investimenti; allenamento Vocale; promozione della cultura.
Negli ultimi anni, altri settori dell'attività economica come la gestione dei rifiuti o lo sviluppo delle energie rinnovabili, tra gli altri, sono diventati rilevanti.
